Julio Cortázar, Rayuela, 1962

Il guaio era che a forza di temere l'eccessiva localizzazione dei punti di vista, aveva finito per pesare e perfino per accettare troppo il sì e il no di tutto, a guardare i piatti della bilancia tenendosi sull'ago. A Parigi, tutto era per lui Buenos Aires, e viceversa; all'apice dell'amore pativa e accettava la perdita e l'oblio. Attitudine perniciosamente comoda e addirittura facile, per poco che si trasformi in un riflesso e in una tecnica; la lucidità terribile del paralitico, la cecità dell'atleta perfettamente idiota. Si comincia a muoversi nella vita con il passo lemme lemme del filosofo o del clochard, riducendo sempre più i gesti vitali al mero istinto di conservazione, all'esercizio di una coscienza più attenta a non lasciarsi ingannare che ad afferrare la verità. Quietismo laico, atarassia moderata, attenta disattenzione.