Jean Paul, Vita di Maria Wuz, 1793

Io conosco tanto il primo quaderno del re di Prussia quanto quello del maestro Wuz, e poiché li ho avuti fra mano tutti e due, posso giudicare che il re scriveva peggio da uomo e il maestrino da bimbo. «Mamma, - disse a sua moglie - guarda un po' come tuo marito ha scritto qui (nel quaderno) e lì (nel capolavoro calligrafico di una lettera d'investitura, che egli aveva inchiodato alla parete): ne sono ancora estasiato, mamma!» Egli non si vantava con nessuno, fuor che con sua moglie; e io stimo, quanto vale il privilegio del matrimonio, che il marito, per mezzo di esso, acquista un secondo io, davanti a cui senza esitazione può lodarsi proprio cordialmente. In verità il pubblico tedesco dovrebbe essere un tale secondo io per noi autori!