Filippo Tuena, Memoriali sul caso Schumann, 2015

Ho dovuto raccontare questa storiella a Mackellar perché, da buon scozzese, ignora ogni mito che non sia ossianico. Ed è così romantica quella musica, invece, che ogni volta che l’ascolto penso a Leandro che attraversa di notte l’Ellesponto, guidato dal lume che l’amata Ero accende sulla sponda opposta, e mi viene da piangere. E ripenso agli amori di gioventù, a quel passo ardito che avevo quando andavo a un appuntamento, passo che ho perduto, non perché abbia perduto la capacità d’amare, ma perché me ne vergogno, come se quel sentimento fosse destinato solo alla gioventù.