Giordano Tedoldi, Lei, 2023

Probabilmente ha qualcosa da nascondere (tutti avevamo un tempo segreti ben nascosti, poi tutti i nostri segreti sono stati rivelati, in primo luogo da noi stessi, mediante l’autofiction, e poi abbiamo scoperto che, tuttavia, i segreti più pericolosi in caso di divulgazione, quelli, non erano nemmeno stati sfiorati, ecco il perché delle squadre, dei plotoni: escono a caccia di segreti, sono sempre in giro, ne siamo tutti impauriti a dire la verità, non solo il cameriere, lei e io facciamo finta di nulla ma potremmo essere coinvolti molto presto, anzi, subito, per questo proseguiamo nella nostra conversazione improvvisando, attingendo alle abbondanti riserve della nostra cultura e della nostra esperienza, aspettando che la squadra o il plotone - proprio non riesco a ricordare il nome ufficiale - abbia finito di marciare). Oh sì, ora ricordo: loro sono i correttori. Loro ci correggono. Perciò non si chiama squadra né plotone ma, con nome collettivo, il correttore. Ma sulle caratteristiche precise della correzione, ora, non posso dire di più: mi sentirebbero (è un gioco per loro scannerizzare la mente). Per la verità, il nome più usato per indicarli, non è il correttore, ma, da qualche tempo, stormo.