Remo Bodei, “Domenica”, 27 ottobre 2011
Da quando è aumentato il peso della letteratura (Madame de Staël diceva che ormai non esiste più alcuna esperienza diretta che non ci sembri di aver già letto da qualche parte) e, oggi, dei media e delle arti visive, si è parallelamente moltiplicato anche il repertorio di vite altrui con cui confrontarsi. Con il diffondersi dell'alfabetizzazione dei mezzi audiovisivi (accessibili anche agli analfabeti) il catalogo delle esistenze accessibili all'immaginazione e alle passioni di alterità coinvolge pertanto miliardi di persone. L'immaginario si è maggiormente impastato con il quotidiano e tende a perdere la sua eccezionalità, la sua tendenza a portare fuori dal mondo: ne forma invece il contrappunto, riconfigurando con più alternative le identità, i piani di vita e i progetti degli individui.