Paolo Brunati, Colloqui con il Pesce Sapiente, 2021

Una graduale ma costante via verso il dissolvimento dovrebbe essere la massima preoccupazione di un uomo responsabile. Evitare quel momento drammatico di rottura, quell’istante fatale così sgradevole, che mette in subbuglio la casa per più giorni.
Avviarsi verso la propria irreperibilità, ecco. Fino a che si accorgerebbero che di te non c’è più traccia, che non ricompari (“Da quanti giorni non si vede più il babbo? Io ho perso il conto”). Ma è normale. Fino a che non ci sarebbe più traccia di te definitivamente, nemmeno il classico laghetto sul pavimento di qualche cosa che aveva una forma ma si è sciolto. Essi ne proverebbero una sorpresa incredula uguale e contraria al lutto tradizionale. La sorpresa che si prova quando si trova per terra qualcosa di prezioso. Oppure come quella che provavi tu, da bambino, quando sotto Pasqua preparavi un nido di trucioli nascondendolo dietro un tendaggio e tutte le mattine andavi a vedere se c’era un uovo. E il miracolo della Deposizione, di trovare nel nido un uovo di zucchero foderato all’interno di cioccolato si avverava. Lo stesso dovrebbe essere per la Sparizione, un evento natale.