Richard Powers, The Overstory, 2018

Mentre il bambino si allontana a tutta velocità, i Graham si mettono a ridere. Dal pianerottolo, a metà scala, Adam sente sua madre sussurrare: «È un po' asociale. L'infermiera pediatrica dice di tenerlo d'occhio».
La parola, pensa lui, significa speciale, forse dotato di superpoteri. Una cosa cui le altre persone devono fare attenzione. Una volta al sicuro nella camera dei maschi all'ultimo piano, chiede a Emmett, di otto anni - quasi un adulto: «Cosa vuol dire asociale?»
«Vuol dire che sei un ritardato.»
«Che significa?»
«Che non sei normale.»
Ed è una cosa che sta bene ad Adam. C'è qualcosa di sbagliato nelle persone normali. Non sono affatto le creature migliori del mondo.