Allora me ne stavo lontanissimo dal mio luogo d'origine ed ero in casa di quei due, marito e moglie. Abe s'è suicidato, ha detto il professor Thompson guardando a un tratto verso di me come se fossi stato io a tirare il grilletto. Abe doveva essere il professor Hofmann dato che s'era parlato solo di lui. Ma in quel momento era il professor Thompson a inquietarmi col suo modo di guardarmi fisso. S'era anche acceso una sigaretta e aveva detto la frase solo dopo avere inspirato il fumo fin dentro al più nascosto angolo dei suoi polmoni. Poi l'aveva buttato fuori dal naso. Non mi sembra il caso di ricominciare a fumare, ha detto sua moglie Naomi. Lui allora ha tirato su le sopracciglia ad arco lanciandole uno sguardo furente. Sai benissimo quand'è che ho ricominciato a fumare, le ha detto, e sai benissimo anche il perché. Perché la sigaretta che mi metto in bocca oggi... Lo so, lo so, ha detto lei, non c'è bisogno di ripeterlo. Ma lui ha continuato lo stesso riprendendo la frase dall'inizio: Perché la sigaretta che mi metto in bocca oggi serve a farti ricordare l'uccello che hai preso in bocca tu.
Ostia! non si staccava dal discorso, ero lontanissimo dal mio luogo d'origine, si parlava di un certo Hofmann ma poi non se ne parlava più e si tornava al solito argomento. Hofmann, ho detto, volevo far mente locale, cioè, ho detto, cosa ha fatto Hofmann? s'è sparato? cos'ha fatto? s'è tirato un colpo? Non sapevo cosa dire. Il professor Thompson fumava, continuava a fumare, se ne accendeva una dietro l'altra e le finiva a raffica. Non credere di impressionarmi, sai, diceva lei, non credere di impressionarmi in questo modo. Lui fumava una sigaretta dietro l'altra con dei tiri così intensi che il fumo delle volte non gli tornava neanche più fuori dai polmoni. Lei diceva: Non m'impressioni, sai? E lui diceva: Non t'impressiono? Benissimo, ma questo mio gesto dovrà pure ricordarti qualcosa. Dovrà pure ricordarti il cazzo che prendevi in bocca. Perché sei stata tu a dirmi che glielo prendevi in bocca, se non mi sbaglio. Sì, ha detto lei, me lo ricordo bene com'è successo e facevo proprio così con la bocca - e intanto fingeva di succhiare un gelato. Facevo proprio così, diceva, con le labbra così, come facevi tu quando hai leccato la figa a quella stronzetta, perché gliel'hai leccata a quella, eh? l'hai detto tu davanti a Morgenstern.
Morgenstern? ho detto.