Antonia S. Byatt, Possessione, 1990

Scivolò nella camicia da notte, pratica e a maniche lunghe, e liberò dalla cuffia da doccia i suoi capelli gialli. Li spazzolò con fierezza, sostenendo il peso di quella cascata, e valutò nello specchio i suoi lineamenti perfettamente regolari. Una bella donna, ha detto Simone Weil, nel guardarsi allo specchio pensa: «Questa sono io». Con altrettanta certezza una donna brutta pensa: «Questa non sono io».