Brian Christian, “The Atlantic”, marzo 2011

Richard Wallace, che ha vinto tre volte il premio per il Computer più umano, spiega: «La mia esperienza con Alice (il suo chatbot) mi ha insegnato che una conversazione casuale non ha memoria. Ogni risposta è legata solo alla domanda del momento, non tiene conto di quello che è stato detto in precedenza». Molte conversazioni umane funzionano così.