Hans Blumenberg, Teoria dell'inconcettualità, 1979
Chiunque abbia ben osservato il dialogo socratico di Platone e non sia accecato dal suo valore esemplare e dal suo fascino letterario, nota prontamente che anche il dialogo presenta insidie di seduzione, che dal dialogo proviene la dialettica, nelle cui maglie e reti l'altro rimane impigliato e non gli resta allora che capitolare, ma non perché sia passato dall'opinione alla verità, ma perché non continua più a ragionare a modo suo. Nonostante tutto, il dialogo è diventato tra le forme letterarie quella tipica della libertà di pensiero e delle sue figure, attraverso autori come il primo Aristotele, Cicerone, Agostino, fino a Nicola Cusano e Giordano Bruno. Effettivamente in questi autori non c'è altro che il peso soverchiante della retorica in veste di dialogo, del dialogo come retorica.