Tito Arecchi, “Liber”, ottobre 1989
In altre parole, passando dal problema celeste a due corpi a quello a tre corpi, si constata che, pur essendo la traiettoria unica a partire da una certa condizione iniziale, basta in genere una incertezza minima per perdere la predicibilità sul futuro della traiettoria. Ora, queste incertezze minime sono intrinseche allo stesso metodo di misura. Nel tradurre gli oggetti in numeri, noi possiamo fissare con esattezza solo i numeri razionali (rapporti fra due interi) ma la stragrande maggioranza è costituita da numeri irrazionali, come la radice quadrata di 2, formati da un numero infinito di cifre. Siccome l'infinito non è catturabile nei nostri sistemi di misura, né archiviabile nelle nostre memorie, la versione troncata di un numero infinito introduce una pur piccolissima incertezza iniziale i cui effetti diventano vistosi quando cerchiamo di estendere la nostra previsione oltre un certo tempo.