Guido Ceronetti, “Corriere della Sera”, 3 febbraio 2013

In verità, quando uccidiamo - sia la vittima una sola o passi i mille e i diecimila - macellai siamo tutti. Niente vale a imbiancarci; uccidere è indossare il grembiule del mattatoio. L'agguato è macelleria, il rogo della strega è macelleria, la bomba di via Rasella è macelleria, le stragi staliniane, il bosco di Katyn, la liquidazione della famiglia imperiale; la Shoah è macelleria che non finisce di sanguinare. Scoronati della loro abietta ritualità, sono macelleria i crimini della banda Manson nel 1969, e l'assassinio di Ytzkah Rabin è macelleria, il matricidio di Elettra e quello di Novi Ligure sono macellerie parallele, e Beslan, e Ruanda, e Srebenica... Uccidere Aldo Moro è macelleria, e Falcone, e Guido Rossa e mandare alla sedia Sacco e Vanzetti senza prove certe esala mattatoio, i suoi grembiuli imbrattati svolazzano dappertutto...