Carmelo Bene, intervista “la Repubblica”, 10 novembre 1998

Però la malattia implica una speranza di guarigione.
«La malattia è uno stato di grazia, non può essere un problema. Del resto non esistono problemi. Ogni problema è un falso problema. Il pensiero ha la pretesa di creare problemi. Le dirò una cosa: mi è capitato di chiedere ad alcuni amici medici di praticarmi anestesie totali, anche senza avere nessun male. Volevo solo smettere di pensare, desideravo non esserci.»
Questa voglia di annientarsi, di far perdere le proprie tracce, da dove nasce?
«Dall'idea che nessuno è autore di qualcosa. Siamo copie senza originale. Artaud rimpiangeva l'origine, questo era il suo limite. Ed è lo stesso limite che il pensiero si dà: voler pensare l'inizio. Smettiamola di pensare. Deleuze parlava giustamente di depensamento.»