Matteo Marchesini, Da Pascoli a Busi, 2014

A volte, il terrore di riuscire ovvi cela l'oscura consapevolezza di esserlo davvero: e la fuga nella forma, a un osservatore attento, non rivela allora un superamento dell'ovvietà, bensì un trucco escogitato per nasconderla. Così, lo ha visto bene Cases, Gadda dà spesso l'impressione di aver fatto all'ultimo momento lo sgambetto alla «parola consueta», che s'indovina ancora dietro le sue scelte lessicali astruse; e Montale, quando spiega certe sue allusioni indecifrabili, conferma che quella indecifrabilità non aveva niente di fatale, che era un po' un ricamo, e dipendeva dalla mera traduzione in codice Morse modernista di un povero feuilleton amoroso.