Thomas Bernhard, Ja, 1978
Ora, dopo questa spiegazione, posso parlare della compagna dello svizzero, cioè della persiana, e fare almeno il tentativo di fissarne il ricordo, anche se questo può avvenire solo in modo frammentario e lacunoso e come tutto ciò che si scrive nemmeno lontanamente in maniera esauriente e completa, dopo che negli ultimi tempi ho cercato tante volte di cominciare senza mai riuscirci. Ma tutto ciò che deve essere scritto deve sempre essere ripreso da capo e sempre ritentato, finché almeno una volta riesce approssimativamente, anche se mai in maniera soddisfacente. E fosse pure inutile, fosse pure terribile, fosse pure senza speranza, tuttavia si dovrebbe sempre provare quando abbiamo un oggetto che ci tormenta di continuo con il massimo accanimento e non ci lascia in pace. Pur essendo coscienti che assolutamente nulla è certo e assolutamente nulla è completo, dobbiamo, anche nella massima insicurezza, e coi più fondati dubbi, cominciare e portare avanti ciò che ci siamo proposti.