Georges Didi-Huberman, Devant le temps, 2000

Di fronte a un’immagine, per quanto antica possa essere, il presente non smette mai di riconfigurarsi […]. Di fronte a un’immagine, per quanto recente, contemporanea possa essere, il passato al tempo stesso non smette mai di riconfigurarsi, perché quell’immagine diventa possibile solo in una costruzione della memoria, se non dell’ossessione. Di fronte a un’immagine, infine, dobbiamo riconoscere con umiltà che essa probabilmente ci sopravvivrà, che siamo noi l’elemento fragile, passeggero, e che è l’immagine l’elemento futuro, l’elemento della durata. L’immagine ha spesso più memoria e più avvenire di chi la guarda.