Heinrich Mann, L'odio, 1933

Una cricca di individui avidi e malvagi si è riunita per distruggere una democrazia ancora in fase di sviluppo. Ha preferito domare il Paese per mezzo dell’odio, il sentimento che gli era più congeniale. Si trattava infatti di un gruppo di falliti. È una cosa che va tenuta in considerazione. Nessuno di loro aveva mai svolto un lavoro utile in tutta la sua esistenza. Nessuno aveva la benché minima possibilità di realizzare un qualche cosa, se non gli fosse stato concesso di distruggere e odiare. Non avevano talenti né successi da vantare, erano destinati a sprofondare nel fango. La loro miserevole esistenza lambiva già il baratro. Ma proprio il desiderio di vendetta personale e l’invidia velenosa sono la fonte della loro forza. E con questa forza tanto meschina sono riusciti a ridurre un’intera nazione in uno stato che suscita il disgusto generale.