Così la componente deterministica del processo evolutivo - ossia la selezione naturale - è una forza insufficiente a modificare incessantemente le specie nel tempo mentre l’ambiente circostante cambia di pochissimo. Le specie, al contrario, permangono stabili per lunghi periodi, anche di fronte a modesti cambiamenti ambientali. Ma è quando la “fortuna” colpisce, e le specie sono sopraffatte dagli eventi ambientali e cadono in preda all'estinzione, che l'evoluzione per mezzo della selezione naturale si getta opportunisticamente nella mischia e modifica velocemente l’adattamento degli organismi nel corso della rapida evoluzione di specie interamente nuove.
Questo è il carattere peculiare al processo evolutivo che si manifesta in tutti i livelli di organizzazione. La vita non s’è evoluta per mezzo del “mero caso”, come i creazionisti tuttora insistono nel sostenere. Ma la vita non s’è evoluta nemmeno per mezzo dell’assoluta “necessità”: il determinismo della selezione naturale, imponente come molti dei bellissimi e intricati adattamenti dell’organismo possono essere, non può, con le sue sole forze, né influenzare né formare la varietà della vita sulla Terra.