«Intendevo dire che l'elemento più persistente in noi sono proprio i cosiddetti sentimenti. Ci portiamo dietro un indistruttibile fondo di conservatorismo. E a costituirlo sono i sentimenti, o meglio le convenzioni del sentimento, perché tali sentimenti, a ben vedere, mancano di vita, sono meri atavismi»
«Lei ritiene dunque che i principi conservatori siano degli atavismi?»
«Be‘, certe volte sì, non sempre. Anche se non è propriamente questo il punto. Voglio dire che il nostro sentimento della vita resta sempre indietro di una cinquantina d'anni, o anche di un secolo, rispetto alla vita vera. Il sentimento, tutto sommato, è sempre meno umano della vita che conduciamo».