Paul Auster, Nel paese delle ultime cose, 1984
C'è una piccola minoranza, ad esempio, che crede che il tempo cattivo derivi dai pensieri cattivi. È un approccio piuttosto mistico alla questione, perché implica che i pensieri possono essere tradotti direttamente in eventi che hanno a che fare con il mondo fisico. Secondo loro, quando hai un pensiero cupo o pessimistico, questo produce una nuvola nel cielo. Se un numero consistente di persone pensa all'unisono qualcosa di cupo, comincerà a piovere. Questa è la ragione per tutti quei cambiamenti improvvisi nel tempo, sostengono, e la ragione per cui nessuno è stato in grado di elaborare una spiegazione scientifica al nostro clima bizzarro. La loro soluzione è di mantenere una costante allegria, a prescindere dalla cupezza delle condizioni circostanti. Niente cipigli, niente sospironi, niente lacrime. Queste persone sono note come i Sorridenti, e nessuna setta in città è più innocente e infantile. Se la maggioranza della popolazione si convertisse alle loro credenze, sono convinti che il tempo finalmente si stabilizzerebbe. Così sono sempre in cerca di proseliti, di nuovi adepti, ma la gentilezza dei modi che hanno imposto su se stessi li rende deboli persuasori. Riescono di rado a convincere qualcuno, e di conseguenza le loro idee non sono mai state messe alla prova - perché senza un grande numero di credenti, non ci saranno mai abbastanza buoni pensieri a fare la differenza. Ma questa impossibilità di dare una dimostrazione li rende soltanto più testardi nella loro fede.