David Foster Wallace, Il pianeta Trillafon in relazione alla Cosa Brutta, 1984

Così ho detto: - Scusa, lo sapevi che hai la dolcevita al rovescio? - E la persona, che era May, si è girata e ha detto: - Sì, lo sapevo -. Quando si è girata non ho potuto fare a meno di notare che purtroppo era molto carina. Non mi ero accorto che era una ragazza carina, altrimenti è quasi sicuro che avrei fatto scena muta. Ho sempre cercato di evitare di parlare con le ragazze carine, perché le ragazze carine hanno un effetto deleterio su di me nel senso che ogni parte del mio cervello si chiude fuorché la parte che dice cose di una stupidità incredibile e la parte consapevole che dico cose di una stupidità incredibile. Ma a quel punto ero ancora troppo stanco e a pezzi per preoccuparmi più di tanto, e mi stavo preparando a lasciare la Terra, così ho detto quello che pensavo, anche se May era carina in modo allarmante. Ho detto: - Perché la porti al rovescio? - riferendomi alla maglia. E May ha detto: - Perché non mi piace che l'etichetta mi graffi il collo -. Io, comprensibilmente, ho detto: - No, dico, perché non tagli l'etichetta? -. Al che ricordo che May ha risposto: - Perché non riconoscerei il davanti della maglia. - Eh? - ho detto, facendo lo spiritoso. May ha detto: - Non ha tasche, scritte né altro. Il davanti è uguale e identico al didietro. Con la differenza che il didietro ha l'etichetta. Perciò non li distinguerei -. Così ho detto: - No, dico, se il davanti è uguale e identico al didietro, che differenza fa da che parte la indossi? - A quel punto May mi ha guardato serissima per una cosa come undici anni, quindi ha detto: - Per me fa differenza -. Poi ha sfoderato un grosso sorriso di una bellezza mortale e mi ha chiesto con estremo tatto come mi fossi fatto quella cicatrice. Io le ho detto che avevo una fastidiosa etichetta che mi spuntava dalla guancia...