Zadie Smith, Cambiare idea, 2010

La profonda ostilità di Nabokov nei confronti di Freud non era un capriccio casuale: a farlo inorridire era proprio la teoria dell’inconscio. Non sopportava di ammettere l’esistenza di un potere secondario in grado di dirigere e dirottare il suo. Penso a quella deliziosa idea di Kundera: «I grandi romanzi sono sempre un po’ più intelligenti dei loro autori». È questo, in parte, ciò che Barthes aveva da dirci e ciò che Nabokov voleva contestare. Forse ogni scrittore ha bisogno di mantenere la fede in Nabokov, e ogni lettore in Barthes.