Theodor W. Adorno, Televisione come ideologia, 1953

Questo perché l'idea che nessuna delle sue creazioni sia da intendere sul serio, che tutto sia semplice merce e intrattenimento, non spaventa affatto l'industria culturale. Da molto tempo essa ha fatto di quest'idea una parte della sua ideologia. Tra i copioni analizzati se ne trovano non pochi che giocano in modo consapevole con il loro essere kitsch, e che ammiccando allo spettatore meno ingenuo gli comunicano che nemmeno loro si prendono davvero sul serio, che non sono così stupidi; essi lusingano la sua vanità intellettuale e, così facendo, si assicurano in un certo qual modo la sua fiducia. Un'azione vergognosa, tuttavia, non è resa migliore dal fatto di dichiararla come tale; bisogna rendere alle stupidaggini l'onore che esse stesse si negano e prenderle sul serio - come sul serio esse penetrano nelle menti degli spettatori.