Elfriede Jelinek, Voracità, 2000

È quello che è, no, qualcosa gli manca. È totalmente privo di una dimensione, la dimensione che lo informa che oltre a lui esistono anche altre persone. È come se voi sapeste, sì, che ora è, ma non in quale anno vi trovate, in quale mese, in quale giorno, e queste sono unità che, anche se estranee e accettate con riluttanza, tengono tra le mani le scadenze della nostra vita.