Ilaria Gaspari, La reputazione, 2024

Mi vergognavo anche, e non a torto, dei cliché in cui incappava la mia fantasticheria; ma che ci potevo fare, era un sogno d'infanzia. Intanto facevo quel che potevo, o che credevo di poter fare. Osservavo, fantasticavo. Mi pareva che il ruolo di scrittrice finalmente avrebbe offerto una giustificazione all'accidia, alla mia scarsa attitudine all'attività, alla lentezza con cui mi trascinavo nella vita, perdendo la metà del mio tempo a cercare di capire che fare dell'altra metà.