Enrico Remmert, Rossenotti, 1997

Ci vorrebbe un tasto FFWD per certe giornate, per certi periodi della propria vita. Un tasto FFWD, come nei mangianastri e nei video-registratori, fast forward, avanti veloce... per saltare d'un balzo intere ore, interi giorni, intere settimane: saltarli, non viverli, del tutto.
E se avessimo tutti i tasti? Ve lo immaginate? Poter schiacciare REWIND, riavvolgimento... e tornare indietro ai momenti più aguzzi della nostra vita... poi premere il taso di moviola e riviverli piano piano... oppure, ogni tanto, schiacciare STOP e fermarsi, fare una pausa, staccarsi da tutto. Non sarebbe meraviglioso?
Probabilmente no, siamo esseri umani. Se avessimo tutti questi tasti allora ne desidereremmo uno solo, il tasto PLAY, come in questa vita qua, il tasto PLAY, avanti inesorabilmente, con un tastino REWIND depotenziato, che si chiama memoria, e un tastino STOP depotenziato, che si chiama sonno... e sempre in attesa che chi ha premuto PLAY e ci ha iscritto a questo gioco, prema EJECT e ci richiami a sé.